A dicembre 2020 si è ufficialmente chiuso il programma di ricerca dell’Unione Europea Horizon 2020, avviato nel 2014 (sostituito dal Programma Horizon Europe a partire dal 1° gennaio 2021, per la programmazione 2021-2027). Anche se diversi progetti finanziati devono ancora concludersi, sono già disponibili alcuni dati relativi alla partecipazione dei paesi europei al programma.

Negli ultimi 7 anni, più di 150.000 partecipanti – tra istituti di ricerca, aziende e singoli scienziati – hanno ricevuto complessivamente quasi 60 miliardi di euro di finanziamenti per la ricerca. I progetti completati entro dicembre 2020 hanno prodotto quasi 100.000 pubblicazioni e circa 2.500 domande di brevetto e marchi.

Ci sono state notevoli differenze tra gli stati nella distribuzione delle risorse destinate alla ricerca. Tra queste, le tre maggiori economie dell’UE hanno ottenuto quasi il 40% dei fondi: i ricercatori in Germania, Francia e Regno Unito hanno ricevuto un totale complessivo di oltre 22 miliardi di euro. Svezia, Danimarca e Finlandia, che insieme rappresentano poco più del 4% della popolazione totale dell’UE, hanno ottenuto complessivamente più di 4,8 miliardi di euro di finanziamenti, circa l’8% del totale.

Nonostante gli sforzi per rafforzare la ricerca nell’Europa orientale, nel panorama della ricerca europea persiste un netto divario est-ovest. Gli scienziati e gli istituti di ricerca in Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania sono stati tra i partecipanti di minor successo a Horizon 2020, con un totale complessivo di poco più di 1 miliardo di euro.

 

Fonte: newsletter first. Articolo completo: https://www.nature.com/articles/d41586-020-03598-2